Quando il Bipolarismo fa coppia con il Disturbo d’Ansia

Dave sa cosa vuol dire vivere con l’enorme fardello della depressione addosso e correre dei grossi rischi in fase maniacale. Dice, però, che il panico improvviso dato dal disturbo d’ansia è il peggiore di tutti. È stata una costante nella sua vita fin dai tempi del liceo, quando si ricorda di essersi bloccato davanti alla lavagna durante una lezione di matematica, incapace di scrivere la soluzione di un’equazione mentre cominciava a sudare.

A Rebecca è stata diagnosticato il disturbo bipolare all’età di 21 anni, ma il suo continuo preoccuparsi è cominciato dieci anni prima. Tra le altre cose, temeva che la madre single non potesse permettersi l’affitto e il cibo, e per questo aveva deciso di spendere i soldi che le passava suo padre per comprare latte e uova. Le ansie interiorizzate di Rebecca si sono tradotte in notti insonni, dolori allo stomaco e problemi intestinali. 

Alan non solo non riusciva ad aprire bocca quando si trovava in presenza di ragazze alle scuole medie, ma la sua fobia sociale lo rendeva così in preda al panico che avrebbe proprio voluto andarsene in certe situazioni. “Mi sembrava di strisciare fuori dalla mia pelle”, ricorda. Al liceo ha cominciato a fare uso di droghe leggere, che hanno peggiorato la situazione. Dopo vent’anni di cura, scoprire di avere un disturbo bipolare e un disturbo d’ansia è stata davvero una buona notizia per capire come gestire i suoi sintomi.

La ricerca indica che oltre la metà delle persone con disturbo bipolare ha anche un disturbo d’ansia. Spesso l’ansia colpisce prima, e quindi potrebbe intendersi come un fattore di rischio per lo sviluppo del disturbo bipolare, afferma il medico Regina Sala, della Columbia University.

Sala ha condotto uno studio sulla prevalenza e gli effetti dei disturbi d’ansia nei pazienti con disturbo bipolare, pubblicato nel numero di luglio 2012 del Journal of Psychiatric Research. Afferma che i sintomi caratteristici dell’ansia includono preoccupazione costante, irrequietezza, affaticamento, difficoltà di concentrazione, irritabilità, tensione muscolare e disturbi del sonno. C’è una sovrapposizione tra ansia e sintomi bipolari, ma i sintomi dell’ansia che persistono al di fuori dei periodi di depressione e mania / ipomania indicano un disturbo d’ansia.

La comorbidità con il disturbo d’ansia tende a peggiorare il decorso del disturbo bipolare, il che significa più episodi di depressione, mania e ipomania, secondo la ricerca di Sala. Ecco perché è importante avere una diagnosi e una cura giuste in anticipo.

Il dott. Michael Otto, direttore del Programma di Ricerca Traslazionale presso il Centro per l’Ansia e i Disturbi Correlati alla Boston University e coautore di Living with Bipolar Disorder (Vivere con il Disturbo Bipolare), afferma che non è chiaro se le persone con entrambe le condizioni abbiano sintomi bipolari più gravi a causa del carico costante di ansia o perché i disturbi che si verificano contemporaneamente sono in realtà un sottotipo di disturbo bipolare che ha un decorso peggiore.

Sapere di avere queste diagnosi gemellari significa dover percorrere una strada più difficile, ma in questo modo le persone sono più consapevoli del fatto che dovranno lavorare di più per migliorare la propria salute mentale, afferma Alan, che ha fondato diversi gruppi di supporto vicino a New Haven, nel Connecticut.

Dopo 45 anni di psicoterapia, dice: “Mi considero un allenatore per chi ha malattie mentali.”

Alan, 61 anni, è stato trattato per il disturbo d’ansia generalizzato e la depressione molto prima che qualcuno riconoscesse la sua agitazione, irritabilità e rabbia come segni di bipolarismo. Guardando i vecchi video di famiglia, capisce quanto fosse critico con i suoi figli. È ancora imbarazzato per un episodio di rabbia che è sfuggito al suo controllo razionale.

Nel corso degli anni, dice, la sua ansia, la depressione e l’agitazione ipomaniacale si scambiavano di posto, mentre uno di questi stati peggiorava gli altri si placavano. “Mi svegliavo molto ansioso, irritato. O mi svegliavo di buon umore. O volevo stare a letto tutto il giorno”

Alan è andato in crisi crisi all’età di 43 anni a causa di un divorzio. La sua ansia è esplosa, rendendolo incapace di lavorare per giorni interi nella sua attività di fisioterapista. Tuttavia, dosi più elevate di ansiolitici si sono dimostrate controproducenti. A quel punto, la sua diagnosi di depressione è stata cambiata in disturbo bipolare e un mix più appropriato di farmaci ha ridotto i suoi sintomi.

La difficoltà nello stabilire una diagnosi e un trattamento è che l’ansia e il disturbo bipolare interagiscono in vari modi che differiscono da individuo a individuo.

Ad esempio, dice Otto, l’ansia spesso fa sì che le persone evitino determinate situazioni ed esperienze, il che rende la vita più stressante e apre la strada a sintomi depressivi. “Allo stesso modo, la depressione influenza l’ansia interpretando le esperienze, rendendo le interazioni e gli eventi ancora più difficili e più pericolosi”, sottolinea Otto.

L’ansia ha una tale influenza sul modo in cui una persona con bipolarismo risponde al trattamento che la valutazione del disturbo d’ansia diventerà probabilmente una parte integrante dell’assistenza per il disturbo bipolare.

Rebecca, 35 anni, di Edmonton, Alberta, usa l’immagine di un’automobile per spiegare quanto siano strettamente connesse le sue condizioni.

Il disturbo bipolare è come l’auto che le è stata data per guidare, “e se la tengo in buono stato, funziona in modo efficiente.” “Ma sulla strada della vita, ci sono anche delle buche. Potrei avere una gomma a terra, o potrei dimenticarmi di fare benzina.” L’ansia è il volante: “Se non tengo stretto, la macchina andrà alla deriva”.

Rebecca ha imparato che l’ansia a spirale influenza immediatamente il suo sonno, la sua carnagione, le sue abitudini alimentari e altri fattori fisici. Quei campanelli d’allarme segnalano che il suo umore sta iniziando a cambiare e deve intervenire.

La buona notizia, dice: “Sono ancora quella che guida la macchina. Non faccio solo il passeggero nella vita.”

Riassumendo

  • La ricerca indica che oltre la metà delle persone con disturbo bipolare ha anche un disturbo d’ansia.
  • Ansia e sintomi bipolari si sovrappongono, ma i sintomi di ansia che persistono quando la depressione e la mania/ipomania sono in remissione indicano un disturbo d’ansia.
  • L’ansia in comorbidità tende a peggiorare il decorso del disturbo bipolare, quindi ottenere diagnosi accurate e precoci è della massima importanza.
  • L’ansia ha una tale influenza sul modo in cui una persona con disturbo bipolare risponde al trattamento che la valutazione dei sintomi del disturbo d’ansia diventerà probabilmente una parte integrante dell’assistenza per il disturbo bipolare.

Strumenti per affrontare l’ansia

Proprio come si sovrappongono i sintomi del disturbo bipolare e del disturbo d’ansia, anche le strategie di coping coincidono. Queste tecniche sono un sonno adeguato, una buona attività fisica e il rimodellamento di pattern negativi attraverso il pensiero e il comportamento. Lo psichiatra di Toronto Ayal Schaffer osserva che la riduzione della caffeina, spesso raccomandata per le persone con bipolarismo, sembra svolgere un ruolo importante nel contrastare l’ansia.

Le tecniche di Mindfulness possono aiutare a calmare le costanti preoccupazioni e i pensieri che si rincorrono. Dave M. afferma che prendersi del tempo ogni giorno per sedersi e meditare è fondamentale per gestire la sua ansia.

Anche Rebecca R. consiglia la pratica della Mindfulness e inoltre mette in campo tutta una serie di strumenti più proattivi.  

Quando è afflitta da preoccupazioni persistenti, elenca i passaggi per risolvere il problema che la ossessiona. Si dice: “Eccoti. Ecco di nuovo la mia preoccupazione. Oggi non ti ascolterò.” Se il problema la disturba ancora qualche giorno dopo, allora dovrà parlare con il suo psicologo.

Quando devi far fronte a comportamenti autolimitanti, ovvero quando l’ansia ti porta a evitare interazioni sociali e altre situazioni che provocano paura, a volte fare la cosa che più ti spaventa è la risposta migliore.

Nei gruppi della Depression and Bipolar Support Alliance che dirige, Alan R. assegna dei compiti per contrastare l’isolamento, tipo “Chiama un amico che non vedete da sei mesi”.

Schaffer raccomanda un approccio simile: “Se ti isoli di più a causa della tua ansia, chiedi a un amico o un familiare di aiutarti a uscire di casa. Pianifica almeno un’attività ogni giorno in cui puoi parlare con un’altra persona, idealmente al mattino. Le email o i messaggi non contano! “

Altri consigli:

  • Fare piccoli passi per cambiare il tuo comportamento. Dopo il ricovero di quattro anni fa, Rebecca dice: “Ho iniziato piano piano: oggi mi lavo i denti… mi alzerò prima dell’una…” All’inizio della sua guarigione, è uscita tra la gente facendo volontariato.
  • Impara a scoprire i tuoi limiti e quando chiedere aiuto. Quando Rebecca inizia a sentirsi sommersa dalle emozioni, sa che deve programmare un giorno di ferie o chiamare un amico per vedersi a cena.
  • Vivi con umorismo. Dave M. riesce a combattere l’ansia grazie alla stand-up comedy esibendosi con un gruppo comico di persone con disturbi dell’umore.
  • Cerca di ottenere la migliore assistenza possibile. “I recenti studi sottolineano che la ricerca di un buon psicoterapeuta può avere ottimi effetti, oltre all’uso degli stabilizzatori dell’umore nel trattamento della depressione bipolare e nella prevenzione delle ricadute.”, afferma Michael Otto, professore di psicologia alla Boston University.

Questi sintomi ti sono familiari?

Disturbo d’ansia generalizzato: ansia e tensione esagerate che non sono legate a qualcosa di specifico, persistono per mesi e possono compromettere la vita e le normali relazioni. Il DAG, che colpisce il doppio delle donne rispetto agli uomini, fa sì che le persone anticipino la catastrofe e si preoccupino eccessivamente di qualsiasi cosa, dai problemi seri alle questioni di ogni giorno, agli eventi con una probabilità molto bassa di accadere realmente.

Altri sintomi includono irritabilità, difficoltà di concentrazione, affaticamento, mal di testa, tensione e dolori muscolari, difficoltà a deglutire, tremore, contrazioni, sudorazione e vampate di calore.

Disturbo di panico: episodi imprevisti e ripetuti di intensa paura accompagnati da sintomi fisici come dolore toracico, palpitazioni cardiache, respiro corto, vertigini o angoscia addominale. Gli attacchi di panico possono verificarsi in qualsiasi momento, anche durante il sonno.

Disturbo d’ansia sociale (fobia sociale): ansia schiacciante o autocoscienza eccessiva nelle situazioni sociali quotidiane. La fobia sociale può essere generalizzata o ancorata a una particolare attività, come mangiare davanti agli altri.

Fobie specifiche: reazioni di paura forti e irrazionali verso qualcosa di specifico, come germi, tuoni, spazi confinati, spazi aperti o alcuni animali o insetti.

Disturbo ossessivo-compulsivo: le ossessioni sono pensieri o impulsi ripetitivi, come la paura di contrarre un’infezione o la paura di ferire una persona cara. Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi che le persone eseguono nel tentativo di controllare o ridurre l’ansia, come ad esempio controllare costantemente che un forno sia spento per prevenire un incendio, frequenti pulizie o lavaggi delle mani per evitare la contaminazione da germi o comportamenti rituali come accendere un interruttore della luce un numero specifico di volte.

Disturbo post-traumatico da stress: si tratta dell’effetto che ha l’essere esposti a un evento terrificante in cui potrebbe essersi verificato o si è verificato un grave danno fisico o un’esposizione a qualcosa di emotivamente traumatico. Questa patologia può portare a ipervigilanza, incubi, flashback, ostilità, ritiro sociale, irritabilità e altri sintomi depressivi e ansiosi.

Fonti: Brain & Behavior Research Foundation e Anxiety and Depression Association of America.

Articoli di riferimento in inglese:

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