Demi Lovato e il disturbo bipolare: è qualcosa che ho, non quello che sono

Demi Lovato - Demi Lovato e il Disturbo Bipolare

La cantante di ‘Sorry not Sorry’ ha accettato la malattia che le hanno diagnosticato nel 2011, però afferma che è arrivato il momento di finirla con gli stigmi sociali.

La cantante Demi Lovato, 27 anni, ha parlato senza filtri nel podcast di iHeartRadio dei problemi di salute di cui soffre dal 2011. Nell’intervista, l’interprete di Sorry not Sorry parla dell’accettazione del suo disturbo bipolare, però confessa che è stanca che sia diventato un’etichetta associata sempre al suo nome. “È qualcosa che ho, non quello che sono” afferma anche la cantante.

Nel 2011, la Lovato è stata diagnosticata come bipolare dopo essersi sottoposta a un trattamento di recupero per abuso di sostanze, disturbi dell’alimentazione e persino episodi autolesionistici. Da allora non ha nascosto mai la sua situazione e ha lottato contro le sue malattie e dipendenze utilizzando la propria fama per aiutare altre persone che soffrono dei suoi stessi problemi mentali.

La cantante preferisce che la cataloghino come “attivista”, sostantivo che si accompagna meglio alla sua persona viste le numerose occasioni in cui ha rivendicato i diritti delle persone bipolari. Demi Lovato è stata una dei tanti personaggi famosi che hanno appoggiato la candidatura di Hillary Clinton alla presidenza degli Stati Uniti e ha accompagnato la candidata democratica a uno dei suoi convegni. La cantante ne ha approfittato per pronunciare un appello contro gli stigmi della società nei confronti delle malattie mentali. “Come milioni di statunitensi, sto convivendo con delle malattie mentali. Però sono fortunata. Ho avuto i mezzi e l’appoggio per ricevere le cure nei migliori centri. Sfortunatamente, troppi americani di tutte le classi sociali non ricevono aiuto, sia perché temono lo stigma o perché non possono permettersi le cure”, ha dichiarato l’artista prima di cantare la sua famosa canzone Confident davanti a migliaia di partecipanti.

Inoltre, nel 2016 ha prestato la sua immagine per la campagna Be Vocal: Speak Up For Mental Health, una iniziativa che difende la salute mentale, ricerca il miglioramento delle opzioni di cura su tutti i livelli e si propone di sradicare lo stigma nei confronti delle persone che soffrono di disturbi mentali.

Durante l’intervista, la stella della Disney ha voluto rompere il tabù su questa malattia e ha incoraggiato tutte le persone a parlarne. La Lovato ha parlato della necessità che siano i personaggi famosi che soffrono di qualche tipo di malattia mentale a renderlo pubblico per dare visibilità e eliminare lo stigma.  

Lei sa che le celebrità possono mettere sul tavolo il dibattito su come trattare le malattie mentali, e ha fatto l’esempio del suicidio di Chester Bennington. Il 20 luglio 2017 il mondo diceva addio a una delle icone del rock alternativo con la morte del cantante dei Linkin Park. Anche se ancora non sono chiare le cause o i motivi del suicidio, è risaputo che Bennington aveva sofferto di problemi di depressione e salute mentale. “E’ una situazione molto sfortunata e mi sento triste per gli amici e la famiglia di Bennington, però so che quello che è accaduto può far emergere la tematica in più di una conversazione sulle malattie mentali e può servire d’aiuto a qualcuno.”

“È importante parlare delle cose in cui credi, perché l’importante è che la tua voce si senta. Io approfitto della mia posizione sapendo che c’è più gente che mi ascolta, e utilizzo la mia voce non solo per cantare”, dichiara la cantante.

Demi Lovato è un esempio costante di lotta allo stigma. Dopo aver ammesso di aver vissuto troppo in fretta i suoi inizi nel mondo dell’industria musicale, riconoscendo anche le sue dipendenze da giovane e avendo preso una pausa per riprendere il controllo della sua vita, la Lovato confessa di aver affrontato i suoi problemi grazie alla sua famiglia e agli amici.

Nonostante i grossi miglioramenti, la cantante è consapevole che si tratta di un processo lento e ha ammesso di avere ancora delle brutte giornate e una bassa autostima.

Articolo di riferimento in spagnolo

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