Oggi nel dare un’occhiata ai vari file del mio computer, ho trovato una testimonianza di un giovane ragazzo che mi scrisse nel 2021. Ve la riporto così come l’ha scritta lui stesso:
Tutto ebbe inizio alla tenera età di 14 anni, con il primo episodio depressivo scatenato dallo stress degli esami di terza media, una depressione della durata di un mese e mezzo, con la concomitanza di ossessioni di sfondo sessuale. Successivamente, all’età di 15 anni e mezzo il primo episodio maniacale dovuto ad eccessivi orari di lavoro come manuale e come consegue con tale disturbo una depressione molto profonda. La diagnosi arrivò solo l’anno successivo, il giorno del mio compleanno a 17 anni, a causa dell’abuso di alcool e oppiacei, e una mancanza di sonno prolungata e disperata, ricordo di non aver dormito per una settimana intera, con il susseguirsi di vari deliri e una libido sessuale esasperata, e come ben sappiamo una depressione della durata di 4 mesi, la peggiore della mia vita. In tutto ciò un angelo custode mi diede la possibilità di conoscere un bravissimo psichiatra che fu ed è tutt’ora un punto saldo nella mia vita. Ho iniziato subito ad accettare e prendere la terapia, e ho vissuto due anni e mezzo di equilibrio, iniziando anche a frequentare l’università. Il calvario ricominciò con la prima delusione d’amore, subito dopo di essa comincio a lavorare come cameriere facendo turni esasperati di 14 ore al giorno per 6 giorni su 7, e abusando di alcool e oppiacei. In quel periodo litigai con ogni singolo collega, per poi abbandonare il lavoro dopo due mesi, tutto ciò seguito ormai da una dipendenza da gioco per le slot machine. Ed è proprio nei mesi successivi che conobbi la parola comorbidità (presenza contemporanea di altre patologie), le ossessioni a sfondo omosessuale entrarono a far parte della mia vita quotidiana, fu una corsa disperata, non capii cosa stesse accadendo, non capendo che dovevo fermarmi continuavo a dare esami e diventai rappresentante degli studenti. In tutto questo mi mettevo continuamente alla prova per capire se fossi omosessuale, per poi mollare la spugna e chiudermi per un mese e mezzo in camera mia. Le mie ossessioni erano la semplice conseguenza di errori su errori. Tutto passò dopo 9 mesi di calvario con lo stabilizzarsi dell’umore, l’ultimo errore fu provare ad abbassare la terapia farmacologica in un momento stressate della mia vita, depressione e conseguente fase mista. Da quel momento in poi ho detto basta, assumo regolarmente le mia terapia, ho iniziato un percorso psicoterapeutico, attività fisica ed una dieta bilanciata e le cose sono migliorate. Ho 22 anni e mezzo e ciò che posso consigliare è non aspettate, agite tempestivamente, date modo alle vostre famiglie di essere partecipi delle vostre sofferenze. A volte ci sembra impossibile, ma se ne può uscire vincitori. Non sfidando la malattia come ho fatto io, ma accettandola.
Dalla mia speranza personale confermo che non bisogna mai abbandonare i farmaci, soprattutto quando pensiamo di essere guariti, e lì che inizia il vero pericolo di ricadute
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